Martedì, 27 luglio ? Escursione culturale sul confine

Incontro: ore 10, parcheggio di fronte al Monastero di San Giovanni a Müstair.
Itinerario: dal Monastero di San Giovanni ci si inoltra nella val Avinga, fino all?alpe Mangutzeralm. Si ritorna alla partenza per vie alternative. Si attraversano i pascoli di Aringa (i pascoli più in quota dei contadini di Taufers) e sull?alpe, in malga, si possono gustare burro e formaggi appena fatti. Al rientro ci attende la festa nella corte del Monastero di San Giovanni.
Durata: ca. 3,5 ore, 600 metri di dislivello (Müstair 1238 m ? Alpe Mangitzalm 1829 m).
Equipaggiamento: scarpe robuste, giacca impermeabile, pranzo al sacco, buone condizioni fisiche.
Attenzione! È previsto l?attraversamento della frontiera italo-svizzera: portare con sé un documento di riconoscimento!

Confini. Litigi. Superamenti?

L?abitudine è consolidata: noi pensiamo per confini. Siano amministrativi, politici o di altra natura, la nostra esistenza è regolata dai confini. Persino le carte geografiche ci sono davvero chiare solo quando possiamo riconoscere i confini degli stati e delle regioni. E, senz?altro, preferiamo i confini nitidi e definiti alle frontiere ?diffuse?, concettuali. Meglio confini con funzioni palesi, perché sono chiavi per comprendere meglio il territorio sul quale ci si muove.
I confini danno stabilità. Almeno fino alla fine del XX secolo, i confini si tramandavano di generazione in generazione. Poi è svanita la cortina di ferro, i Balcani hanno partorito nuovi stati e si sono persino coniate definizioni per le iniziative che hanno abbattuto i confini: l??area Schengen?, la ?zona euro?.
Del resto, se nel passato i confini erano spesso il pretesto ideale per scatenare conflitti, oggi gli oggetti di contesa sono ben altri. Ci si ammazza per conquistare un maggiore benessere economico e per mettere le mani sulle risorse naturali. Facili gli esempi: l?Afghanistan crocevia di oleodotti e gasdotti e l?Iran produttore di petrolio.
Entro i confini nazionali si battaglia per confini molto più impalpabili, ma non per questo meno determinati, di quelli territoriali. Ad esempio la guerra tra i settori dell?economia: con gli interessi agricoli (ma anche del turismo, della caccia e dei piani di mobilità) e i principi della tutela ambientale che si fronteggiano senza esclusione di colpi. Se un danno semi-permanente è stato fatto all?ambiente, questo è stato proprio l?inscenare una guerra a sua difesa da parte dei primi movimenti ambientalisti. Una guerra estremista, fatta di clichè, di buoni (pochi) e cattivi (tanti), di confini insuperabili tra bianco e nero.
Gli effetti delle frontiere variano proporzionalmente alla distanza fisica dalla linea di confine. Se in certi casi i governi sono disposti a lasciare che le popolazioni confinanti si accapiglino perché in gioco ci sono meccanismi di compensazione di interessi più grandi, talvolta si verifica pure una situazione inversa. Mentre gli stati centrali sono in rapporti gelidi, chi vive al di qua e al di là della frontiera alimenta scambi armonici e costruttivi.
I confini, e con essi le battaglie ai/per i confini hanno vita breve. E quando la periferia sa farsi centro di iniziative economiche e culturali locali, la loro vita è ancora più breve.

Alois Lang

Alois Lang è coordinatore dello IUCN Green Belt - www.europeangreenbelt.org.
Dopo la seconda guerra mondiale, lungo il confine con il blocco sovietico si formò una vescicola della lunghezza di circa 1.200 chilometri: da una parte si investiva poco nello sviluppo della regione, dall?altra parte si ergevano reticolati tenuti sotto stretta sorveglianza. Fu in questa area infetta per gli uomini che si creò un habitat
ideale per gli animali. Dopo il crollo del muro di Berlino vennero create nel ?nastro verde d?Europa? circa 1.400 aree protette: la loro nascita e la loro tutela non sono state tuttavia prive di problemi.
La IUNC (International Union for Conservation of Nature), attraverso la creazione
di un network e con l?ausilio di alcune Ong, coordina queste attività seguendo il motto ?Borders seperate, nature unites? (?I confini separano, la natura unisce?).

Martedì, 27 luglio - escursione culturale con Alois Lang

Alois Lang
loading
Titel
Text